Molti anni fa gli allevatori del Montefeltro progettarono di riprendere e portare su una dimensione più ampia l’antica preparazione della “Casciotta di Urbino”.
La tradizione centenaria di questo formaggio non si era perduta con la scomparsa della mezzadria pur restando limitata nell’ambito di qualche famiglia diretto-coltivatrice.
Nei poderi di un tempo i coloni usavano allevare una decina di pecore e qualche vacca da latte: con la produzione eccedente il consumo familiare preparavano questo caratteristico formaggio.
Memori di questa tradizione, l’obiettivo fondamentale di quei valorosi allevatori fu semplicemente quello della valorizzazione del latte prodotto delle zone svantaggiate dell’appennino dove stava continuando l’estensivizzazione Colturale e la pastorizia restava una delle poche attività a difesa dell’ambiente e del territorio.
Confortati dai primi successi e realizzato un caseificio cooperativo (Cooperativa del Petrano), si iniziò una ricerca storica sulle origini della “Casciotta” ed il 4 Aprile 1979 venne inoltrata al M.A.F. istanza di riconoscimento della denominazione di origine.
Dopo il parere favorevole del Comitato nazionale per la tutela espresso il 17 Luglio 1981, il Presidente della Repubblica emise il decreto di riconoscimento della Denominazione di Origine del formaggio “Casciotta di Urbino”.
Dopo alterne vicende dovute anche alle difficoltà economiche che negli anni ’80 incontrarono alcuni caseifici e grazie soprattutto alla spinta della Cooperativa del Petrano, che aveva sempre continuato a produrre “Casciotta di Urbino” e che nel frattempo era entrata a far parte del Gruppo Fattorie Italia.
In data 6 Luglio 1992 venne costituito il Consorzio volontario per la tutela del formaggio denominato “Casciotta di Urbino”.
Formato da una base sociale di 12 soci, il Consorzio ha presentato in data 6 Ottobre 1992 ai Ministeri competenti Istanza per ottenere l’incarico di vigilanza sulla produzione e sul commercio della “Casciotta di Urbino”.
La sede legale del Consorzio è stata fissata per statuto Presso la C.C.I.A.A. di Pesaro, mentre la sede operativa è situata in Montemaggiore al Metauro (PU) presso la sede del Consorzio “Fattorie Marchigiane”, il principale produttore di “Casciotta di Urbino”.
Attualmente sono in fase di attuazione i progetti ed i programmi già approvati dal consiglio di amministrazione.
Compiti e finalità del Consorzio volontario per la tutela del formaggio Denominato “Casciotta d’Urbino”
Il Consorzio ha per oggetto lo svolgimento dell’opera più opportuna:
Disciplinare di produzione della Denominazione di origine del formaggio "Casciotta d'Urbino"
DM 4 agosto 1995 – GURI n. 208 del 6 settembre 1995
(Iscrizione nel "Registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geogra-fiche protette" ai sensi del Reg. CE n. 1107/96)
Art. 1
La zona di provenienza del latte destinato alla trasformazione del formaggio "Casciotta d'Urbino" comprende l'intero territorio della provincia di Pesaro e Urbino.
Art. 2
Il formaggio "Casciotta d'Urbino", a pasta semicotta, è prodotto con latte di pecora intero in misura variabile fra il 70 e l'80% e con latte di vacca intero per il restante 20-30% derivato da due mungiture giornaliere, provenienti da allevamenti ubicati nella zona di cui all'art.1, ottenuto nel rispetto di apposite prescrizioni relative al pro cesso di realizzazione e in quanto rispondente al seguente standard produttivo:
Il prodotto è utilizzato come formaggio da tavola.
Art. 3
Il formaggio a denominazione di origine "Casciotta d'Urbino" deve recare apposto all'atto della sua immissione al consumo il contrassegno di cui all'allegato A, che costituisce parte integrante del presente decreto, a garanzia della rispondenza alle specifiche prescrizioni normative.