Casciotta d’Urbino, “musa” di Michelangelo per la magia della Sistina
2014

Casciotta d’Urbino, “musa” di Michelangelo per la magia della Sistina

Prima Dop delle Marche, il formaggio sotto i riflettori nazionali di “Prodotto Italia” su Rai Tre

Urbino, 19 febbraio 2014 – Basta affondare i denti nella sua pasta consistente e delicata per sognare e gustare secoli di storia e tradizioni. È la Casciotta d’Urbino, primo formaggio Dop delle Marche e una composizione assai particolare (70% latte ovino e 30% latte bovino, tutto rigorosamente certificato e proveniente dalla provincia pesarese), che sabato 22 febbraio, alle 11,30, sarà protagonista della trasmissione “Prodotto Italia”, rubrica economica della TgR Rai curata da Giorgio Tonelli e Giancarlo Zanella che va in onda a livello nazionale e racconta le tante eccellenze italiane. Dai distretti industriali alle botteghe artigiane, dalla qualità delle produzioni agricole al terziario avanzato, dalle università ai centri di ricerca. Senza dimenticare arte e cultura del Bel Paese.

E in questa magica miscellanea non poteva mancare la Casciotta d’Urbino, cacio amatissimo perfino da Michelangelo Buonarroti che, per assicurarsi la costante fornitura di questo formaggio durante la realizzazione della Cappella Sistina, acquistò una serie di poderi a pascolo attorno a Urbania, l’antica Castel Durante.

Le telecamere di Rai Tre, nel servizio curato dal giornalista Pierpaolo Rivalta, si sono soffermate sulla filiera e sull’importante produzione della Casciotta d’Urbino che, oggi, come ha spiegato Paolo Cesaretti, coordinatore del Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino Dop, «può contare su un fatturato annuo di poco superiore a 4 milioni di euro e su 550 addetti tra produzione diretta e indotto generato».

«L’attenzione che c’è attorno alla Casciotta è un segnale molto importante –osserva Gianluigi Draghi, Presidente del Consorzio Tutela Casciotta d’Urbino Dop- perché la riscoperta delle tipicità e delle tradizioni rappresenta un’interessante chiave per lo sviluppo economico locale, ben collegata a turismo e cultura. Tra l’altro si assiste a un progressivo ritorno dei giovani all’agricoltura e alla zootecnia: ecco perché la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità può tradursi in nuova linfa per economia e occupazione qualificata».

E c’è di più: per gli appassionati del nobile cacio l’appuntamento è per l’ultimo week-end di aprile a Urbino, quando la piazza centrale ospiterà la quarta edizione del “Festival della Casciotta d’Urbino”.